Il Liceo Classico apre la mente?

Il Liceo Classico apre la mente?

Prima di rispondere alla domanda che avete rivolto all’intera comunità scolastica con il vostro striscione, sento la necessità di esprimere cosa significa per me, fin dalla prima volta che ho varcato il cancello d’ingresso di questa Istituzione (non solo Istituto…), essere parte del nostro Liceo.

La responsabilità – enorme e bellissima – di dirigere una realtà come questa l’ho provata, ancor prima di viverla quotidianamente, nelle parole di chi aveva frequentato il Liceo descrivendolo come luogo di formazione per antonomasia, capace di accogliere adolescenti e renderli giovani donne e uomini in grado di realizzare con consapevolezza e competenza le loro aspirazioni.

Ciò ha reso, se possibile, ancora più naturale improntare la mia azione a quelli che sento come i miei imprescindibili valori: accogliere, includere, dialogare.

La possibilità del confronto con voi studenti e la vostra partecipazione attiva – attraverso i rappresentanti i di classe e di istituto – alle decisioni e ai meccanismi che regolano il funzionamento di una macchina così complessa come quella della scuola si sono rivelate (per me che avevo sempre prestato servizio nelle Istituzioni scolastiche del primo ciclo) una piacevole sorpresa nella misura in cui mi hanno consentito di scoprire un nuovo mondo, quello degli adolescenti,  fatto di sfumature, a volte complesse, ma sempre straordinarie.

Insieme ci siamo spesi e continuiamo a spenderci per restituire alla scuola ciò che è della scuola: l’auditorium, la biblioteca, spazi interni ed esterni che consentano a tutti di vivere appieno il Liceo e permettano di rendervi meno gravose le fatiche che inevitabilmente vi trovate ad affrontare.

Sono profondamente convinta che una formazione di qualità passi attraverso la predisposizione di un ambiente stimolante e inclusivo, in cui ciascuno si senta accolto e valorizzato e conseguentemente possa dare il meglio di sé.  Un contesto adeguato, l’empatia, l’ascolto, la fiducia giocano un ruolo cruciale nel benessere emotivo e psicologico degli studenti; per questo sono e sarò sempre disponibile all’ascolto e al confronto costruttivo.

Questo non mi impedisce, però, di dirvi, con sincerità e franchezza, ciò che ritengo giusto, fosse anche un font, se ciò significa farvi correre il rischio di essere accostati ad una ideologia dalla quale, e l’ho molto apprezzato, avete preso senza se e senza ma la doverosa distanza.

Come giustamente avete sottolineato, siamo una comunità scolastica, formata da tante e diverse componenti con differenti sensibilità e per questo è importante che, all’interno della stessa, ciascuno si senta valorizzato e rappresentato. Questo è possibile soltanto se il Liceo resta una scuola per tutti e per ciascuno, che non discrimina, che non fa differenze e che non corre il rischio di essere ricondotto ad una parte politica piuttosto che ad un’altra.

Concordo con voi quando sottolineate l’importanza di lavorare insieme per rendere il nostro Liceo sempre più proteso al futuro, senza dimenticare la storia che rappresenta per la città di Latina e il tempo presente, nel quale ascoltare le voci di chi, come voi, ne è il cuore pulsante.

Per questo vi chiedo ora di andare oltre e voltare pagina, per fare in modo che la vostra domanda iniziale abbia l’unica risposta che tutti vogliamo: sì, il Liceo Classico apre la mente.

 

La Dirigente Scolastica

Michela Zuccaro

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